martedì 23 aprile 2013

Animali da fiera parte 2- Il fuorisalone del mobile 2013



Subito dopo è stata la volta del salone del mobile. Anche qui le cose non cambiano mai, e per una come me che viene disorientata dai cambiamenti imprevisti questa è una consolazione. 

Puoi stare sicura di trovare prezzi triplicati, metropolitane intasate, locali affollati, e questo mi tranquillizza sempre oltre a galvanizzarmi. Il salone del mobile, per molti non è altro che un occasione come un’altra per scongelarsi dopo un inverno di scarsa immaginazione, per bere gratis e accaparrarsi gadget gratuiti, il tutto camminando ore ed ore ed infilandosi in qualsiasi portone rimanga socchiuso. 

Ma anche qui le strane creature che si aggirano per zona tortona e co. sono sempre uguali… 

I veri designer che girano per Milano in quel periodo, anche se nella vita fanno bolle d’accompagnamento in un ufficio si trasformano in communication designer, lavorano in un loft e abitano in una casa di ringhiera: fuori dal centro caotico di Milano però!  Dal cassetto del nonno riesumano abiti stretti e golf dall’odore di naftalina, non amano farsi catalogare, non sono hypster, loro non seguono uno stile: hanno il loro. Tutti i veri designer nella settimana del salone sono stranieri, portano scarpe consumate, disegnate apposta per loro da un fashion designer olandese loro amico e in quella settimana e tendenzialmente hanno qualsiasi diavoleria elettronica mac esistente sulla terra perché gli altri sistemi operativi si sa, sono troppo instabili. Durante tutta la settimana del mobile non vedrete i veri designer far altro che non sia fotografare e trangugiare Red bull. 
 
I veri designer donna hanno sempre i capelli di strani colori, ma naturali (?!). Come i loro colleghi uomini si aggirano per il fuorisalone con grosse macchine fotografiche, reflex perlopiù, che usano per creare un’infinita galleria flickr che i loro amici il giorno dopo possono commentare su fb (anche se fb ormai è demodè). Twittano la loro posizione costantemente, e si vestono con fantasie che necessariamente devono cozzare fra loro in modo da farsi notare. Il maculato virato in varie tonalità è il preferito. Portano spesso borse di tela che riportano i loro disegni, (ogni designer che si rispetti è anche illustratore, ma non si provi a dire il contrario altrimenti ci si imbatterebbe nel loro dissenso) realizzati con tecniche serigrafiche. Sono truccate, occhialute, belle nella loro appariscenza, mangiano bio o Km zero, sono state in erasmus e si muovono solo in bicicletta. Ma allora chicccazzo intasa la metro di Milano durante il salone?


Questo è un breve reportage su cosa vi siete persi in queste settimane… Vi consiglio vivamente di farvi un giro nei prossimi anni, non ve ne pentirete, vedrete cose bellissime e potrete osservare questi meravigliosi esemplari più da vicino, ma mi raccomando non dategli da bere dopo la mezzanotte (a meno che non sia Red bull). 


*Per questo post non sono stati effettuati test sugli animali.
*Questo post non vuole offendere nessuno in quanto mera conseguenza di un attento studio antropologico.  

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